E' da precisare subito, per i "non aquilani", che si tratta di una tradizione di carattere del tutto particolare, nulla avendo a che fare con il vero culto della Santa che- anzi- va doversosamente distinto e salvaguardato dagli aspetti piuttosto laici e bonariamente trasgressivi della citata tradizione.
E' proprio nel giorno della festività della Santa (21 gennaio), che gli aquilani riuniti sotto l'egida della "Confraternita dei 'Devoti' di Sant'Agnese"- ma anche aderenti ad una numersoa serie di libere ed analoghe associazioni cittadine, spesso nate per iniziativa di specifiche categorie di appartenenza, lavorative o sociali- sogliono incontrarsi in festosa conviviale all'insegna della… maldicenza. E' una ammiccante occasione per satira e critica, esercitate in presenza dei diretti "interessati" e senza alcuna animosià: un momento di singolare affrancamento dal perbenismo di facciata e della monotonia della quotidianità.
Questa tradizione, che non si riscontra in alcun luogo al di fuori della Città dell'Aquila, ha radici antiche e non completamente esplorate; tanto che ancora si discute sulle sue motivazioni vere o presunte, fino a giustificare e provocare studi e ricerche a livello universitario.