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Convegno 2004 - Rassegna stampa

COSSIGA DIVENTA PROF DI MALDICENZA

dal nostro inviato
Ottavio Rossani

"Il Corriere della Sera", 11 gennaio 2004

L'AQUILA - Volevano organizzare il primo convegno scientifico sul "pianeta maldicenza". Si considerano infatti i maggiori esperti al mondo, visto che per tradizione le circa ottanta congregazioni si riuniscono nelle bettole, osterie, trattorie nel giorno in cui si celebra Sant'Agnese, il 21 gennaio, per parlare e sparlare dei presenti ma anche di amministratori e politici, locali e nazionali. Tant'è vero che hanno invitato a fare dotte relazioni su "antropologia e maldicenza" l'antropologa Daniela Marcheschi e padre Francesco Compagnoni, rettore dell'università pontificia San Tommaso di Roma, che ha fatto la distinzione tra calunnia (quando si fa del male dicendo cose false) e maldicenza come critica alle cose negative della società.

Ma il presidente Tommaso Ceddia e il priore della confraternita di Sant'Agnese, quando invitato l'ex presidente Francesco Cossiga, non pensavano certo di trovarsi di fronte il maggiore esperto di maldicenza. Tanto che Cossiga ha fatto un breve excursus tra ricordi e facezie citando la "cionfra", che il modo sassarese di vedere le cose che non vanno della vita. Ha spiegato che la filosofia del dubbio sulla vita quotidiana è tipica dei cionfraioli, come vengono chiamati tutti i sassaresi. Quindi è passato a esempi sulle persone.

Antonio Fazio e Marcello Pera: "Non maldicenti ma senza senso dell'umorismo". Craxi: "Troppo permaloso. Non permetteva a nessuno lo scherzo umoristico". "Andreotti ha deciso di tacere per dieci anni. Poi ha deciso di non tacere più. Oggi non vorrei proprio incappare nella sua ironia". "Un giorno Kissinger mi chiese il significato della parola "peraltro". Gliela spiegai così: "Noi siamo favorevoli all'alleanza atlantica, peraltro…". Insomma, piano piano potremmo anche fregarcene. Ma non so se ha capito".

E ancora."A D'Alema i suoi non hanno mai perdonato di essere diventato il primo ex comunista presidente del Consiglio, perché tutti gli altri volevano essere loro i primi". Chi inviterebbe alla festa della maldicenza? "Veltroni, che sorride per nascondere il disappunto; Casini, che è capace di incassare; Berlusconi non capirebbe, ma potrei tentare di spiegarglielo. E Fini? Nel dubbio farebbe finta di aver capito Mastella? Ha mangiato pane di centoforni". "Fui un presidente giovane. Potevo godermela nelle quattro ville che erano a disposizione. Ma cominciai a rompere le scatole a mezzo mondo. E fu la peggiore maldicenza: dissero che ero matto. Ma fu una vera maldicenza?" "Vorrei scrivere un libro sul dietro le quinte degli incontri istituzionali: sono tutte finzioni: Ma ne ho il tempo, forse...".

L'idea del convegno è venuta a Bruno Vespa(che ha anche coordinato la tavola rotonda di ieri sera), lo scorso anno, quando commemorò il suo amico scrittore Mario Lolli, il quale aveva scritto fini osservazioni proprio sulla tradizione della maldicenza. "Confesso che ho lanciato l'idea, ma di maldicenza non so nulla. Non ho mai partecipato alle riunioni delle associazioni, perché non mi sono mai iscritto. Ma ero curioso di approfondire la conoscenza di questa tradizione".

Insomma, L'Aquila città del Perdono e capitale della "maldicenza", non si aspettava di trovare un "maestro" fuori dalle sue mura come Cossiga, ed è rimasta piacevolmente sorpresa: Il segretario della Confraternita Sant'Agnese Ludovico Nardecchia ammette: "Certo, qui la maldicenza è una cosa seria. Tutti la fanno. Ma ci tengo a precisare che è fatta a fin di bene. Noi vogliamo mettere in evidenza che si può essere salaci e costruire qualcosa di buono". A L'Aquila Papa Celestino V proclamò il primo vero Giubileo, nel 1294, prima di Bonifacio VIII. Ma Celestino fu il primo e unico a dimettersi dal Soglio. "Avrà valore questo o no?" dice il segretario Nardecchia. Fu la prima grande forma di maldicenza.

Insomma, la maldicenza qui è intesa come libertà d'espressione. Ma anche come materia scientifica da studiare e propagandare. Non sarà che a L'Aquila sarà istituita la prima laurea in maldicenza? Tanto per essere un po' maldicenti.

Ottavio Rossani